23 marzo 2012

Leo Messi, il ragazzo della porta accanto



Uno degli ultimi lavori realizzati mi ha portato dentro uno dei migliori club di Football del mondo, il FC Barcellona

Ammetto di non essere un appassionato di questo sport, non tanto per le qualità fisiche e appunto sportive che implica, degne di tutta nota come qualsiasi altro sport, ma per tutto ciò che circonda questo grande circo.

Il cliente mi aveva assegnato un lavoro da svolgere intorno alla presentazione di alcuni 'lanci' promozionali legati al pluricampione Leo Messi, uno dei migliori giocatori della storia del calcio.

Luogo : centro sportivo Joan Gamper di Sant Feliu del Llobregat, paesino inglobato a Barcellona.

Con i tecnici video e audio convocati, avevamo una sorta di planning. Il solito piano che poi, sul campo, devi saperti gestire per i 1000 imprevisti!





Il ragazzino David, giovane calciatore e fan di Messi, era sempre più nervoso per l'imminente incontro con l'amato campione...secondo il piano infatti, il giovane avrebbe dovuto smanettare con Messi su un nuovo videogioco



 Oltre a quello, era stata convocata una Press Conference. Circa 40 tra giornalisti, fotografi e cameramen avevano già preso posizione aspettando il grande invitato. BBC inclusa

Con la tensione alle stelle da parte di tutti gli invitati, puntalissimo, entra un ragazzo piccolino con le mani in tasca, visibilmente intimorito di fronte ai clik clik e alle richieste di posa.

PARENTESI - TRA GLI ATTI PROMOZIONALI DI MESSI, UNO DEI PIÙ SOLIDALI (A MIO MODESTO PARERE) ERA L'APERTURA DI UN CENTRO PER GIOVANI DA PARTE DELLA 'FONDAZIONE LEO MESSI' , iniziativa di tutto rispetto promossa dalla famiglia Messi.

Ovviamente le domande erano invece prettamente calcistiche. Notizie fresche sul grande baraccone : il futuro di Guardiola, Cristiano Ronaldo, gli arbitri, la Liga, il futuro del Barça...




Bene....proseguo.

In tutto questo calderone l'atmosfera era elettrizzante. La presenza di una star ha il suo fascino, e Messi è una star. Un ragazzo di 24 anni, ma una star.

Più tarid, nell'atmosfera più intima di una saletta, con quel poco tempo, tra uno scatto e l'altro, ho cercato di capire il campione.

La visione che avevo era di un terreno polveroso.  Un quartiere qualsiasi di Rosario in Argentina, dei ragazzini sudati giocando a pallone e aspettando il richiamo familiare per andare a cena...
Avevo di fronte un ragazzo di 24 anni, super campione e icona del mondo globalizzato dalle marche e dai messaggi giovanili, eppure vedevo quello. Un bravo ragazzo che correva in un cortile, mi è piaciuto. Un ragazzo timido con un gran talento e una fortuna che lo ha accompagnato.

Un ragazzo di 24 anni e allo stesso il brand di se stesso, creato dal mondo che lo circonda..agenti, le compagnie, fans radicali, media, guardie del corpo...




Che forza. Più lo guardavo e più lo vedevo li...aspettando di tornare a casa per mangiare una buona zuppa come un qualsiasi altro ragazzo..

Immaginavo tutte quelle persone che hanno provato a farcela nel football ma, come dice De Gregori, hanno attaccato le scarpe in qualche tipo di bar.

Il football è senza dubbio la nuova religione. E come tutte le religioni, ha le sue doti di fanatismo.

Al di la di tutto, grazie a Messi per l'aspetto UMANO che ha dimostrato con la Fondazione creata, cosa purtroppo non troppo sottolineata dai media..

Complimenti al ragazzo Messi, un ragazzo che forse ha saputo mantenersi umile dentro la bolla mediatica che altri hanno costruito per proteggerlo.

2 commenti:

  1. Per David deve essere stata una bella esperienza conoscere Messi. :)
    Per te un'esperienza diversa per cimentarti con il reportage sportivo. :)

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  2. cristina..effettivamente il ragazzo era super emozionato...io mi sono limitato a fare un seguimento, come se fosse un reportage diverso dal solito. Divertente. :D

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