19 febbraio 2012

Milano_Turismo up and down alla BIT


Milano_Nel consueto 'passaggio' milanese per alcuni incontri redazionali, nuovi progetti ecc....sono stato alla BIT (Borsa Internazionale del Turismo).

La Borsa del Turismo è un'occasione per incontrare colleghi, amici e addetti ai lavori di questa enorme macchina che muove fatturati da capogiro in tutto il mondo e che offre una vetrina per paesi emergenti e paesi già consolidati a livello turistico.
In alcuni casi è il motore trainante delle finanze di uno stato, cosa quindi da non sottovalutare.

Durante gli ultimi anni e in tempi di abbondanza generale il Viaggio è diventato sinonimo di benessere e cultura, una nuova forma per sperimentare in prima persona le emozioni che prima potevamo solo immaginare attraverso i racconti di nobili ed eleganti viaggiatori.

Le tendenze nelle ultime decadi hanno avvicinato le avventure di viaggio alle tasche di tutti.
Cito solo i viaggio 'low cost', l'apertura di rotte aeree a luoghi lontani ed aeroporti sperduti. Pacchetti di viaggio fatti a misura, offerte culturali, di svago/relax, enogastronomiche o di isolamento.

Il viaggio inteso come esperienza personale, di ricerca e di apertura mentale era finalmente alla portata di tutti. Cosi sembrava.

Durante gli ultimi anni, quelli del boom e della conseguente Crisi, hanno creato infrastutture potentissime, solidificandosi nei paesi con larga tradizione turistica e dando possibilità di promozione a quei paesi che emergono da situazioni geo-politiche-economiche diverse.

BIT
Bene. Alla BIT di Milano, come nelle altre tante Fiere che ormai ogni paese organizza, l'attesa era come sempre alta.

La divisione in 4 padiglioni era quella di sempre. 2 dedicati all'Italia, 1 a Europa e 1 a Mondo. Inoltre le diverse sale conferenze e presentazioni disseminate per la Fiera.
Come tutti, mi sono avvicinato con sorriso largo, anche se, nel fondo,  come tutti, avevo il pensiero fisso di come si affronta il Turismo in tempo di crisi.


La mancanza di ospiti come Francia e Olanda certo non facevano presagire nulla di buono. Il collega e blogger Rafa Perez già descriveva la situazione del mese passato a FITUR in Madrid nel suo Blog El Fotografo Viajero 

Per il Medio Oriente, i diversi paesi presenti, tra cui Libia, Palestina, Tunisia, Egitto....cercavano di promuovere le potenzialità fuori dalla cronoca quotidiana di scontri e conflitti. Li il turismo ha subito veramente dei danni enormi per le casse statali.







 Ho visto abbastanza affluenza negli stand di paesi come Russia, Cina e Giappone. 
Per il Sud America, molto interesse per Brasile e Messico (mancavano comunque parecchi paesi, come Guatemala, Colombia...).



Dopo 2 giorni intensi, personalmente ho avuto dei buoni incontri professionali con gli addetti Stampa di differenti paesi.
Appena provavo però ad addentrarmi con domande o curiosità più dirette, la musica cambiava. Le dipendenza da Governi in piena crisi economiche o di recessioni bloccano i budget preposti per la promozione, strozzando cosi la pubblicità e la conseguente offerta sul mercato.



Per i professionisti della Stampa, ho sentito una certa pressione per quanto riguarda le pubblicazioni cartacee. La crisi di colossi editoriali è palese e la ricerca di nuove vie (Blog, Web...) ancora nel limbo.

Alcuni mi hanno parlato dei nuovi Blog di viaggiatori e nuove iniziative legate alla Web, però con un'aria ancora di sospetto. Altri proprio non ci credono e altri ancora invece vedono da li una possibile grande ripresa.

Personalmente sono passato in BIT per nuovi spunti centrati su aspetti culturali e storici sui quali lavoro da tempo, credo però che a livello cartaceo non vi sia eccessivo futuro. La pubblicità condiziona in tutto e per tutto le scelte redazionali sui contenuti. La crisi schiaccia la pubblicità e di conseguenza alcuni editori non possono mantenere il ritmo ( vedi la recente chiusura a Barcellona di MC EDICIONES, con 80 riviste al seguito). La cultura passa sempre in 2º piano.
Rimarrano i grandi gruppi, con solido capitale alle spalle e presentando ritagli opportuni.

La via del web rimane ancora un'incognita in diversi sensi. Per un fotografo, la possibilità di presentare i suoi progetti è ottima, viverci è un'altra cosa.

Il Turismo, come tanti settori, passa per la cruna di questa situazione anche lui.

Speriamo solo che, come in altri aspetti della grande divisione sociale in atto, dove la classe media è strozzata dal mondo finanziario....non dobbiamo tornare a immaginare i grandi Viaggi esotici o culturali, dipendendo da nobili viaggiatori che ci raccontano delle loro esperienze!! 

2 commenti:

  1. Sono d'accordo con te. Purtroppo oggi, e non solo in Italia, la cultura passa in secondo piano.
    Oggi il turismo e tanti altri settori, molto importanti per fotografi e aspiranti tali, sono sempre più lontani.

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  2. Si Cristina, non nego una certa delusione. Ovviamente per la Fotografia ma anche e soprattutto per la poca voglia di stimolare la Cultura se non con pennellate da TG e poco approfondimento. Senza Educazione possiamo parlare di numeri e soldi, ma tralasciamo proprio quello ( e parlo per l'Italia) potrebbe aiutarci....

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